BENVENUTI NEL MIO BLOG!! Qui ho raccolto alcune mie opinioni e impressioni su libri che ho letto e che sto leggendo. Buona lettura.

RIFLESSIONI DI ROBINSON DAVANTI A 120 BACCALA'

Titolo: Riflessioni di Robinson davanti a 120 baccalà  -  Reflexiones de Robinsòn ante un bacalao
Autore:  Manuel Vàazquez Montalbàn  (SPA)
Anno: 1995
Ediz. Frassinelli
Comprato su Bol.it a € 4,90

La mia opinione:
Come scritto sulla copertina, questa è una "novella di humour gastronomico". Protagonista della vicenda è un vescovo in esubero che per il Vaticano ha sempre svolto ruoli di mediatore con politici e altri personaggi non proprio 'puliti'. Ha addirittura un'amante, una femminista convinta che si rifiuta di depilarsi le gambe. Ogni affare che ha concluso per il Vaticano e ogni incontro con la sua donna ha comunque un co-protagonista assoluto: il cibo, vera passione del vescovo. Il nostro eroe però un giorno si trova a dover affrontre qualcosa di inaspettato: finita la sua relazione con la donna pelosa, il vescovo naufraga su un'isola deserta sulla quale è, ovviamente, privato di tutto ciò che amava: la compagnia, il sesso e, naturalmente, il cibo (vero protagonista della storia).
Con un linguaggio ricercato e svariate citazioni dotte, il vescovo ci illustra come era la sua vita prima del naufragio lasciandosi andare ai ricordi sul cibo che ha mangiato, lamentandosi della scarsità di ingredienti sull'isola e della mancanza di fuoco per cucinare. Spesso ci sono confronti con Robinson Crusoe, ma il vescovo ammette di essere sempre stato viziato fin da ragazzino, quindi è incapace di pescare, cacciare o accendere il fuoco a differenza del Robinson originale. Un giorno sulla spiaggia dell'isola arrivano dieci scatole con dentro del baccalà (120 baccalà, per l'esattezza) che diventerà il mezzo con cui il vescovo filosofeggia su ogni aspetto della vita: sesso, religione, politica e naturalmente l'immancabile cibo.
E' un libro brevissimo con uno stile elaborato e ricercato che mi ha ricordato qualche opera satirica del barocco; nonostante questa 'poetica' non perde la sua efficacia e la sua allegria.

Frase memorabile:
"Per fortuna, non trovai canguri sull'isola, per cui mi risparmiai il dilemma morale se mangiarli o meno, così come il fatto di non essere mai diventato Papa mi risparmiò dal chiedere a Dio udienze inutili confermando con ciò i miei sospetti sulla sua inesistenza."

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