BENVENUTI NEL MIO BLOG!! Qui ho raccolto alcune mie opinioni e impressioni su libri che ho letto e che sto leggendo. Buona lettura.

IL SUPERSTITE

Titolo: Il superstite  -  Kalte Stille
Autore:  Wulf Dorn  (GER)
Anno: 2010
Ediz. Corbaccio
Comprato in libreria a € 14,40

La mia opinione:
Ho acquistato questo libro perché ho immaginato che in Germania stessero cavalcando l'onda di Sebastian Fitzek, con psycho-thriller misteriosi e ad alta tensione. Probabilmente avevo ragione a metà. Il protagonista del romanzo è Jan, un giovane psichiatra che ha perso il controllo durante una consulenza per il Tribunale: ha massacrato di botte un "sospetto" pedofilo che gli stava raccontando per filo e per segno alcuni suoi delitti. Jan perde il lavoro e la stima dei colleghi, quindi l'aiuto che proviene dal professor Fleischer sembra un miracolo: grazie a lui infatti, Jan viene assunto presso la Waldklinik, un ospedale psichiatrico, ma ad una condizione: Jan dovrà entrare in terapia, seguito dal dottor Rauh, non solo per evitare che perda di nuovo il controllo ma anche per essere aiutato ad affrontare finalmente il più grande trauma della sua vita: quando era piccolo, infatti, il fratellino Sven fu rapito di notte mentre erano insieme nel parco. Il padre, la notte stessa, uscì di casa in fretta e furia senza dire a nessuno dove stesse andando: purtroppo però un incidente mortale impedirà a tutti di sapere quali erano le motivazioni che lo avevano spinto ad allontanarsi da casa. Jan quindi cresce praticamente da solo, sempre con la solita ossessione del fratellino rapito, senza sapere se sia vivo o morto e senza sapere cosa sia successo in realtà. La Waldklinik era il luogo di lavoro del padre, anche lui dottore, quindi Jan dovrà tornare al suo piccolo paese d'origine ospitato da un vecchio amico di famiglia, anche lui vittima di una terribile tragedia sempre collegata alla clinica psichiatrica. Jan cercherà quindi di scoprire la verità, trovandosi coinvolto in misteri e morti fino alla soluzione finale.
Direi che "Il superstite" è un buon thriller: la prima parte è decisamente molto più intrigante e misteriosa mentre la seconda parte si perde un po' in inutili giri della trama, che sembra un po' attorcigliarsi su se stessa. Non mi stupisce che alla fine l'autore ringrazi chi ha contribuito a tagliare il libro facendogli perdere "i chili di troppo". (Attenzione, probabili spoiler in arrivo): Credo che almeno una delle storie parallele sia di troppo: avrei evitato quella della prostituta, o addirittura quella di Carla e di Nathalie che a ben pensarci non svela niente e non serve a molto ai fini delle indagini. La mia impressione è che ci sia troppa carne al fuoco e che le vicende, aventi comunque un'unica direzione, siano solo una ripetizione di ciò che sappiamo già: alla Waldklinik c'è qualcosa che non va, e sta a Jan scoprire cosa sia. Una cosa che non ho apprezzato è stata la scelta dell'autore di far morire i personaggi quando non servono più alla trama: non so se mi spiego ma, tra passato e presente, ci sono quasi venti morti in questo libro... tra omicidi e suicidi vediamo morire praticamente tutti i personaggi delle vicende secondarie, nessuno che muoia di vecchiaia... neanche il cane: mi pare un metodo un po' assurdo per porre fine alle storie che fanno da contorno alla trama principale, cioè quella di Jan e del fratellino Sven.
Nonostante ciò che ho appena detto, non credo che il libro sia noioso o da evitare ma devo ammettere che senza le solide e interessanti basi della prima parte, la seconda parte crollerebbe con facilità.

Frase memorabile:
"Da stanotte cerchiamo la testa di una donna che si è gettata sotto il treno. Una storia davvero raccapricciante. Sa che le dico, dottor Forstner, da quando quella poveretta si è gettata dal ponte, sembra che tutta Fahlberg abbia perso il senno."

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