BENVENUTI NEL MIO BLOG!! Qui ho raccolto alcune mie opinioni e impressioni su libri che ho letto e che sto leggendo. Buona lettura.

PUO' AVERE EFFETTI INDESIDERATI

Titolo: Può avere effetti indesiderati  -  May contain nuts
Autore:  John O' Farrell   (UK)
Anno: 2005
Ediz. Mondadori
Comprato su bol.it a € 4,90

La mia opinione:
Mi sono molto divertita a leggere questo romanzo: si tratta della storia dei Chaplin, una famiglia borghese con un reddito alto, una bella casa, una bella macchina, possibilità di fare vacanze in ogni angolo del mondo e con amici uguali identici a loro. Alice e David Chaplin sono i genitori di tre bambini: Molly, Alfie e Jamie. Fin dalle prime pagine scopriamo che Alice e David sono due genitori iperprotettivi che vogliono il "meglio" per i loro figli: i bambini non possono uscire di casa se non accompagnati in macchina, mangiano solo cibi sani e biologici, hanno vestiti firmati, frequentano solo amici del loro stesso livello sociale e hanno un'agenda fitta di impegni organizzati dal padre e dalla madre: lezioni di francese e tedesco, il club del libro, lezioni di musica e danza, equitazione e scherma, nuoto e pallacorda, per non parlare delle lezioni con costosi insegnanti privati per garantire (soprattutto a Molly che è la più grande) l'ingresso alla scuola secondaria più esclusiva di Londra. Tra i genitori 'amici' (odiosissimo il personaggio di Ffion) nasce anche un'insana competizione su chi sia la figlia migliore, con tanto di classifiche a punteggi inviate per mail alle famiglie; quando Alice però capisce che la piccola Molly (decisamente una frana in certe materie e del tutto disinteressata allo sport) non può farcela a superare il fatidico esame per l'ammissione alla scuola, decide di presentarsi al posto della figlia e, travestita e truccata da dodicenne, di sostenere l'esame al suo posto all'insaputa di tutti, tranne del marito. Proprio durante l'esame Alice-Molly conosce Ruby, una ragazzina di colore che riuscirà nel tempo ad aprirle gli occhi sui veri valori da trasmettere ai figli: nella seconda parte del libro l'argomento vira leggermente e affronta il divario tra l'educazione della popolazione ad alto reddito e quella a basso reddito: il tono comico è sempre lo stesso ma induce più a riflettere e forse a capire quali possano essere le priorità da insegnare ad un bambino.
Devo dire che il libro mi ha fatto ridere quanto innervosire: purtroppo di madri bigotte, razziste e represse è pieno il romanzo e ci sono delle situazioni paradossali che lasciano a bocca aperta semplicemente perché per quanto siano assurde si avvicinano tremendamente alla realtà. Come dimenticare le mamme che mettono al guinzaglio i figli nel parco perché ci sono dei cani liberi? E che decidono addirittura di correre legate dietro ai bambini nella gara di atletica organizzata dall'asilo per proteggerli da eventuali attacchi di cani a spasso, ma anche per incitarli da più vicino e aiutarli a vincere quella gara sollevandoli letteralmente da terra e correndo al loro posto perché si sa: l'importante è insegnare al bambino che deve vincere e che la sua mamma è sempre lì vicina a proteggerlo. Mi ha infastidita la vicenda del Club del libro: i genitori costringono le figlie a fondare il Club decidendo quali libri dovessero essere letti e facendo imparare a memoria alle bambine delle analisi un po' troppo intellettuali e innaturali per delle dodicenni in modo che loro le potessero ripetere e ostentare davanti alle amiche e alle loro famiglie. Incredibile la scena di Alice e David che, una copia ciascuno del libro che dovrebbe leggere Molly, scaricano da internet le note e le spiegazioni e a letto confrontano i loro appunti decidendo cosa la figlia debba imparare a memoria per fare bella figura. Per non parlare dell'ansia di Alice che la notte non dorme pensando alle tragedie che potrebbero accadere ai figli, arrivando a credere che se Molly non frequenterà la scuola privata, diventerà sicuramente una prostituta tossicomane.
E' un libro ben scritto e scorrevole, molto divertente ma anche cinico, che offre un'immagine assurda quanto realista dei genitori borghesi (inglesi ma anche italiani e di tutti i paesi) che non avendo conseguito soddisfazioni personali riversano le loro aspettative e le loro ansie sui figli, che pretendono esami perfetti dai loro bambini ma non sanno calcolare un'equazione o risolvere un semplice problema di logica o, quel che è peggio, dimostrano di avere paura del mondo che c'è fuori della loro bella casa semplicemente perché hanno sempre avuto paura, e la paura, si sa, è figlia dell'ignoranza.
Libro consigliato, soprattutto se siete dei genitori.

Frase memorabile:
"Pensare di formarsi una cultura completa in una scuola privata è come alloggiare al Claridge di Nuova Delhi e essere convinti di aver viaggiato - azzardò - L'infanzia è un percorso che ti insegna che non sei l'unica persona dell'universo, bensì uno dei tanti membri della società. Prima impari a condividere ciò che hai con i fratelli, poi allarghi lo spettro ad amici e compagni di classe. La lezione più importante dei primi dieci anni di vita è combattere l'istinto di farsi largo ed esclamare <<Prima io!>> e <<Il pezzo più grande a me!>> Ma poi i genitori iperprotettivi come noi sborsano fior di quattrini per mandare i figli in scuole nelle quali insegnano loro a dire davvero: <<Prima io!>> e <<Il pezzo più grande a me!>> e non c'è da stupirsi se i ragazzini regrediscono allo stato di mocciosi avidi e ingordi. Io voglio che imparino che i miei figli sono speciali, ma non che sono migliori di altri."

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